Sempre più persone, sia per esigenze etiche che di coscienza ambientale decidono di non utilizzare più pelle e cuoio di origine animale. Ultimamente mi chiedete se esistono delle alternative.
La risposta è sì, esistono varietà di pelle di origine vegetale. Spesso provengono da scarti di lavorazione. È possibile ad esempio ricavare materiali simili al cuoio dalla buccia di alcuni frutti come le mele o l’uva, o dalle foglie di piante come l’ananas o l’ulivo.
Altre alternative vegetali alla pelle animale si ricavano dai funghi, dal sughero e dagli scarti della lavorazione del tofu o dai fondi di caffè.
La pelle vegana può anche essere realizzata a partire da fibre di cellulosa
Vediamole un po’ insieme.
Piñatex® – La pelle che viene dall’ananas
Il Pinatex è un materiale naturale. E’ ottenuto dalle foglie della pianta di Ananas, un sottoprodotto dell’industria della frutta che viene tradizionalmente scartato o bruciato. Il suo punto di forza sta nel fatto che, essendo materiale d’avanzo, non necessita di ulteriore impiego di risorse.
La materia prima viene reperita nelle Filippine, dove vi sono grosse coltivazioni d’Ananas. La popolazione locale viene coinvolta nella raccolta e nelle prime fasi di lavorazione creando per loro nuova fonte di reddito che va oltre al raccolto stagionale.
Quello che rimane dopo che la fibra viene divisa dalla foglia viene utilizzato come concime naturale o biocarburante.
Appleskin – pellemela
Il primo ad avere l’intuizione che gli scarti delle mele avessero mille risorse è stato l’ ingegnere Alberto Volcan. Le sue idee e studi prendono vita all’interno della Frumat, azienda nata in Trentino Alto Adige, dove si coltivano le mele migliori d’Europa. Si coltivano e si trasformano e di conseguenza si producono tonnellate di scarti.
Il il 50% di questi scarti viene utilizzato per fare carta, cartone, tovaglioli, fazzoletti, carta igienica e la pelle vegetale.
La Frumat collabora anche con Blasetti con il progetto “Melascrivo” per realizzare quaderni e block notes.
Aggiungo una curiosità interessante. Sembra che, da esperimenti effettuati, questi residui delle mele, opportunamente trattati, secondo una tecnica brevettata, siano in grado di filtrare e assorbire il petrolio lasciando l’acqua perfettamente pulita.
WineLeather
Pelle vegetale dagli scarti del vino
Ogni anno vengono prodotte 13 milioni di tonnellate di scarti di produzione vinicola. Perché non riciclarle? Così è nata Wineleather. L’azienda che la produce è Vegea srl, che nasce a Milano nel gennaio 2016 come azienda di produzione di nuove pelli vegetali. Il fondatore è Gianpiero Tessitore, che nel 2014 inizia un approfondito studio per analizzare le caratteristiche fisiche e meccaniche di diverse fibre vegetali e la loro capacità di essere trasformate in materiali ecologici. Lo studio ha identificato che le fibre contenute nelle bucce e nei semi dell’uva sono perfette per la creazione di una pelle ecologica e vegetale. Ecologica perché gli scarti non diventano un rifiuto vero e proprio e non finiscono, dai terreni, direttamente nelle falde acquifere e perché vengono sostituiti tutti i processi produttivi della pelle animale, soprattutto l’allevamento che sappiamo essere una delle fonte più inquinanti (l’ allevamento contribuisce per il 14,5% alle emissioni totali di gas serra globali, secondo i dati della FAO)
Muskin
Muskin è una pelle vegetale ricavata dai funghi che ha la consistenza del camoscio, etica perché alternativo alla pelle animale, ma anche sostenibile dal punto di vista ambientale. E’ progettata, partendo da una particolare specie di fungo, da Zero Grado Espace, azienda fiorentina che vanta tanti anni di esperienza nel settore dei tessuti tecnici.
Cactus
L’innovativa pelle vegetale estratta dalle foglie di cactus è biodegradabile, cruelty-free e arriva dal Messico. Il brand si chiama Desserto e gli ideatori sono Adrián López Velarde e Marte Cazárez. E’ stato presentato per la prima volta nell’ottobre 2019 a Milano in occasione di Lineapelle, la più importante fiera di settore.
Qui di seguito alcuni link dove trovare prodotti realizzati con questo tipo di pelle.
Per primo il sito di Vegan shoes dove trovare calzature in pelle di ananas e non solo, trovi anche le sneakers in mais e ananas, quelle con la suola in gomma naturale fatta con rifiuti di plastica dall’oceano, prodotte dai rifiuti come bottiglie di plastica o copertoni di automobili, appleskin, fibra di banano,
Qui la sezione dedicata.

Passiamo poi a Womsh, azienda calzaturiera veneta che produce scarpe in appleskin




Vegea (WineLeather) propone delle sneakers colorate con tinture atossiche e disegnate da Tiziano Guardini. Anche Le Coq Sportif fa realizzato diverse sneakers vegane realizzate proprio con questo materiale.








Ho appena letto di un tessuto fatto con le ragnatele, magari cerco materiale e te ne parlo la prossima volta. Ok?