Nell’autunno del 2019 mi arriva una telefonata dove mi si chiede se sono disponibile a scrivere un libro su Franco Battiato. Secondo te cosa ho risposto? Uscirà il 20 di ottobre e lo puoi già trovare in prevendita su Amazon.
Sono onorata di rendere omaggio a quello che considero l’artista più geniale che la musica italiana abbia mai avuto.
Io ho messo tutta la mia passione, ora attendo vostri riscontri.
Sono nata con i colori in mano, ascoltando vinili e attenta a non produrre rifiuti. Mi piace presentarmi così perché queste tre azioni racchiudono tutta la mia vita. Ho conosciuto Franco che avevo undici anni, quando tra le mie manine di bambina curiosa capitò un ciclostile dell’Università di Padova. Parlava di chiaroveggenza e di un concerto di un certo Battiato, mi colpì molto quanto scritto, ora non ricordo neanche cosa in particolare, ma fatto sta che mi recai in biblioteca a chiedere di ascoltare qualcosa di questo musicista. Il ragazzo che curava quella piccola biblioteca comunale di paese mi guardò stupito, mi fece sedere su di una poltroncina, mi mise le cuffie e da uno scaffale prese un LP con una copertina con la foto di un limone e lo mise sul piatto. Quelle parole e quella musica mi sembravano una favola, e tra squame e capelli come alghe io mi vedevo già sirena. Guardai meglio il disco; “Ma questo signore accanto alla croce ha i capelli come i miei!“ Il ragazzo si mise a ridere. Chissà cosa scattò nella mia testolina, ma gli chiesi quanti altri LP ci fossero, quattro mi rispose. Passai le settimane seguenti ad ascoltare, e poi, non paga, chiesi anche se c’erano riviste che parlassero di lui. Cinque anni dopo il mio primo concerto e ora eccomi qui ad aver scritto un libro dedicato a quel signore. Tempo ne è passato tantissimo, i concerti da uno sono diventati forse una sessantina, sinceramente non li ho contati, e sono arrivati altri vinili e poi cd, libri, spartiti, riviste e giornali e quando arrivò internet, l’apoteosi! La prima volta che mi trovai davanti a un computer con la connessione e la possibilità di fare una ricerca, la parola che digitai fu Battiato. Le informazioni su di lui non erano tante, ma tanti erano quelli come me, fan più o meno fanatici, musicisti, collezionisti, qualche esaltato (quelli vanno sempre bene, perché mi insegnano a non essere come loro). Iniziarono gli scambi, i primi bootleg – si può dire? – e vari incontri. Ho anche avuto il privilegio, anche grazie al mio lavoro, di potergli stare vicino tante volte e di potermi ricaricare con la sua meravigliosa energia. Quando Riccardo Bertoncelli mi ha chiesto se ero disponibile ho risposto di sì, senza esitazione, per poi dopo un minuto pentirmene. Non mi sentivo all’altezza, ma quando ho iniziato l’entusiasmo è prevalso e mi divertivo, fino al 18 maggio, quando la morte di Franco mi ha lasciata sgomenta. E’ stato difficilissimo scrivere, i primi giorni ogni riga un pianto, poi affioravano ricordi come quando a una presentazione dei suoi quadri mentre veniva intervistato da un giornalista, mi chiamò vicino a lui e mi chiese di ridere ( ho una risata molto poco silenziosa) perché voleva dimostrare al giornalista quanto poco bastasse per essere felici, o come quella volta, alla fine della presentazione di Fleurs3, a Roma, negli studi RAI, gli brillarono gli occhi quando, in mezzo a tanti che gli facevano regali costosi, io gli misi tra le mani un sasso colorato, per non parlare di quanto mi fece ridere perché non volendo farsi riconoscere da un politico, si mise dietro di me e mi disse, nascondimi. Sono bassa un metro e mezzo! I ricordi hanno portato dolore, ma anche la consapevolezza che attraverso di lui sto facendo una cosa importante. Sono stata fortunata, anzi siamo stati tutti noi fortunati che nel nostro passaggio terreno abbiamo avuto un “incontro con un uomo straordinario”.
Grazie Franco.